Lo sviluppo della civiltà Micenea inizia nel corso del 18°sec a.c. e parte dalla Messenia e dall'Argolide per investire altre aree della Grecia Continentale come la Laconia, l'Attica e la Beozia.
Proprio in questo secolo si ha la comparsa di alcune importanti "città" come Argo, Tirinto, Midea e Micene. Proprio quest'ultima diventa la "città" più importante.
Analizzando i ritrovamenti (molto spesso si tratta di antiche forme di templi o altari, tombe e corredi funerari), si notà una grande ricchezza. A questo punto si sono fatte molte ipotesi sulla presenza di queste grandi forme di ricchezze (quasi sempre si tratta di manufatti in bronzo o oro, ceramiche grezze,vestiti e armi), anche perche essa sembra essere comparsa improvvisamente, quindi si è ipotizzato:
- Incursioni a Creta
- Massiccia invesioni di genti indoeuropee con dialetto protogreco
- Nuovo ed importante sviluppo interno
Proprio quest'ultima risulta essere l'ipotesi piu accreditata anche perche in questo periodo si ha la comparsa della coltivazione della cosiddetta triade mediterranea (frumento, olio, vino). E' altresi possibile che abbiano contribuito anche dei fattori esterni, infatti la centralità della posizione tra le isole e l'Europa continentale, ha influito nel favorire questa crescità.
In sintesi possiamo dire che la fioritura di questa civiltà è figlia di cause convergenti, quindi sia di fattori di sviluppo interno sia di fattori esterni.
Nel corso del 16° e 15° secolo a.c. l'organizzazione delle "città" Micenee si sviluppa anche nella Grecia meridionale e centrale.
A riprova di questa espanzione prendiamo sempre i ritrovamenti archeologici datati in questo periodo. Sempre grazie ai reperti ci rendiamo conto che la società micenea doveva avere una struttura oligarchica dove troviamo a capo un
LAWAGETAS eletto dall'assemblea del popolo in armi il
LAWOS e circondato dall'aristocrazia o dai compagni del "re" cioè, gli
HEPETAI, inoltre il "re" era tenutario di
TEMENOS cioè i terreni. Sotto questa "aristocrazia" troviamo i
TELESTAI che sono altri proprietari terrieri.
La parte produttiva era svolta dal
DAMOS di cui faceva parte la popolazione dei villaggi che pagava le tasse e dai
DOULOI che erano dei veri e propri servi.
Sia la produzione agricola (vino, olio, frumento) sia l'allevamento (con relativa produzione di lana e miele) che la metallurgia e l'industria tessile (lino) erano controllati dal Palazzo. Da ciò ci rendiamo conto che come la civiltà Minoica anche quella Micenea era basata sul palazzo, quindi si tratta di una civiltà palazziale. Il palazzo era il centro di tutte le attività (Politiche, economiche e religiose). Era il palazzo che intesseva rapporti politici con le altre "città" e gli altri palazzi, era il palazzo che organizzava la produzione e la ridistribuzione delle eccedenze ed era anche il palazzo ad organizzare i culti delle divinità (per lo più si tratta di dei a sfondo naturale e il culto della donna).
Nel corso del 14°e 13° sec a.c. i micenei iniziano "a mettere la testa fuori dai confini", sempre grazie ai ritrovamenti archeologici troviamo tracce di cultura Micenea ad Oriente (Cipro, Asia Minore, area Siro-Palestinese, Egitto), In alcuni documenti Ittiti ed Egizi vediamo che le parole
TANAIA (DANAI ?) e AKHIYAWA (ACHEI) soppiantano i
KEFTIU (CRETESI). Ulteriori notizie di questa uscita dei Micenei dai territori della Grecia la vediamo nella guerra di Troia di Omero e nell'archeologia di Tucidide.
Il Motivo principale delle migrazioni Micenee è la necessità di reperire metalli preziosi e materiali per le manifatture.
Tra la fine del 13°e l'inizio del 12° secolo a.c. la maggior parte delle "città" micenee subiscono una forte involuzione, dai ritrovamenti notiamo una decadenza del sistema socio-economico-politico, anche le tombe che come abbiamo detto prima erano sontuose e ricche adesso sono piccole e spoglie ed è addirittura praticata l'incinerazione.
Come per la fioritura della civiltà, anche la decadenza è causata da cause convergenti, sia interne che esterne. Interne perche si pensa che ci fu un periodo con molti terremoti ed incendi che devastarono la zona ed esterne per via di scorrerie da parte di popoli del Nord. E' l'inizio dell'età oscura che tra il 12° e l'8° secolo a.c. riportarono la Grecia a vivere di pastorizia, causò un decentramento dei territori e un forte regionalismo. Inoltre in questo periodo si ha la scomparssa della scrittura. Di questo periodo non esistono ritrovamenti che facciano pensare ad un uso di scrittura in ogni ambito.
La parola città l'ho messa tra virgolette perche come ben si puo intuire non si tratta di città vere e proprie, ma nella maggioranza dei casi si tratta di villaggi di varie dimenzioni.
La parola re è anch'essa messa tra virgolette perche si trattava di capi tribu e non di veri e propri re.**Rielaborazione appunti di storia Greca.